Mi chiamo Katia e sono la figlia di Bruno che frequenta il Club 64 di Ruda. Purtroppo vivo con la famiglia lontano dai genitori e per questo non posso partecipare alle riunioni delle famiglie del Club, anche se quando ci sentiamo per telefono mi parla di cosa si fa nel Club e del percorso che sta facendo insieme a mia madre.
Questa sera in occasione dell’Interclub di Aquileia, sono venuta qui insieme a mia figlia e ad altri parenti perché ho saputo che i genitori dovranno ricevere l’Attestato dei due anni di sobrietà. Anche se ho deciso di intervenire per fare una testimonianza, sono tanto commossa da non riuscire a trattenere le lacrime. L’emozione è riuscita a prevalere su di me, ma quello che provo dentro nel cuore lo voglio dire a tutti voi che siete presenti all’Interclub.
Sono orgogliosa di mio padre perché non solo è riuscito a smettere di bere, ma quello che ritengo importante è che il suo comportamento è cambiato e questo si vede nei rapporti che ha con me ed i figli, con mia madre e gli altri parenti e non solo all’interno della famiglia, ma anche nel modo di rapportarsi con gli altri e nella comunità, cosa impensabile in passato. Ed anche se in questo momento non può parlare a causa di un intervento chirurgico, mi basta guardarlo negli occhi per capire che mi sta dicendo tante più cose adesso che quando parlava ma bevevo.
Un grazie a mia madre perché si è comportata in modo tale da non lasciare solo mio padre e di percorrere insieme a lui quel percorso che ha cambiato un modo di vivere che in precedenza aveva procurato tanti problemi e che ora invece ha fatto bussare ed entrare alla porta di casa la serenità, la tranquillità e soprattutto l’amore e la pace.
Katia Sponton
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